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Sempre disponibili a rispondervi sulla salute di denti e gengive

Gli esperti di Studio Dentistico Panella sono sempre a disposizione dei pazienti con informazioni e suggerimenti ad hoc per la salute di denti e gengive. In particolare di seguito è possibile leggere le risposte che l’équipe medica dà alle domande più frequenti della clientela.

Domande generiche di odontoiatria

Perché voi dentisti siete così 'cari'?

I dentisti sono definiti “cari” perché le spese di gestione e le apparecchiature utilizzate in uno studio dentistico sono le stesse di una qualsiasi clinica privata e specializzata in cui operano ginecologi, oculisti ecc… Quindi esistono dei costi reali e fissi molto alti che vanno considerati unitamente alla durata e alla complessità del trattamento clinico da effettuare. Inoltre i dentisti devono sopperire all’assenza di strutture pubbliche sul territorio e per poter garantire la massima qualità è necessario fare investimenti importanti sia per quel che riguarda le apparecchiature sia per la qualità professionale delle competenze.

Esiste il rigetto in implantologia dentale?

Il materiale utilizzato in implantologia dentale è il titanio di tipo medicale chirurgico, un materiale totalmente biocompatibile, lo stesso utilizzato nella chirurgia ortopedica per le protesi del femore, del ginocchio ecc… Quindi possiamo concludere che il rigetto in implantologia non esiste.

Il carico immediato si può fare in tutti i casi?

La possibilità di effettuare il carico immediato dipende essenzialmente dalla buona stabilità primaria che l’impianto possiede al momento del suo avvitamento nell’osso, che a sua volta dipende da diversi fattori, quali la qualità e quantità ossea, la posizione dell’impianto, la quantità dei tessuti molli e non ultimo la capacità clinica dell’operatore. Quindi come regola generale bisogna preliminarmente effettuare delle indagini radiografiche accompagnate da una visita che permette di prevedere a grandi linee se è possibile o meno effettuare il carico immediato, diagnosi che sarà poi confermata durante l’intervento chirurgico.

L’ortodonzia invisibile è idonea per tutti i casi clinici?

Come in tutte le branche odontoiatriche, anche in ortodonzia c’è la necessità di effettuare indagini radiografiche e una visita clinica che permetta di valutare il caso nella sua peculiarità e complessità. In linea di massima l’ortodonzia invisibile è idonea in casi di affollamenti dentali non gravi, rotazioni e problematiche di tipo estetico, quindi non è idonea per tutti i casi clinici.

Un dente devitalizzato può far male?

Un dente devitalizzato può continuare a far male anche per 30-40 giorni dopo l’ultima devitalizzazione, anche se eseguita bene. La presenza di dolore che superi i 3 mesi, invece, deve far sospettare che ci sia un problema. Inoltre un dente devitalizzato può ammalarsi per altre ragioni diverse dalla causa iniziale che ha portato alla necessità di devitalizzarlo. Queste cause possono essere parodontali, traumatiche e apicali, quindi su un dente già devitalizzato possono comparire secondariamente delle patologie che possono causare dolore.

Il fumo influisce sulla sopravvivenza implantare?

Il fumo può determinare la perdita precoce di un impianto, quindi è fondamentale che chi si sottopone a terapia implantare riduca il numero di sigarette e curi molto bene l’aspetto dell’igiene orale.

Quante volte l’anno è necessario effettuare una pulizia dei denti?

Le linee guida consigliano di effettuare un’igiene orale ogni 6 mesi, anche per permettere un periodico controllo da parte del dentista.

Domande frequenti su parodontite e piorrea

È possibile che io soffra di piorrea, benché io non senta alcun disturbo?

Al contrario di altre patologie, la parodontite decorre, per lo più, in maniera asintomatica, cioè essa non causa sintomi dolorosi o vistosi. Spesso ci sono, però, segni poco caratteristici come il sanguinamento gengivale. Ma non si tratta di sintomi affidabili. Nei fumatori, per esempio, delle volte, la ridotta irrorazione sanguigna fa sì che le gengive non sanguinino neppure in caso di grave piorrea. La malattia parodontale può diventare dolorosa soltanto allo stadio avanzato, quando si possono formare ascessi. Anche la mobilità dei denti può causare dolori alla masticazione.

Posso avere la piorrea nonostante io non presenti segni visibili di recessione gengivale?

La parodontite porta alla distruzione dell’apparato di sostegno del dente, cioè di osso, fibre e gengiva. I tessuti gonfi dovuti alla infiammazione possono, però, mascherare questo processo cronico che diventa visibile soltanto quando è già molto progredito.

La cura della piorrea è molto dolorosa? Ho sentito parlare di grossi interventi.

Tutte le terapie parodontali, dalla fase iniziale alla chirurgia, sono eseguite sotto anestesia locale e in modo assolutamente indolore. Grazie alle moderne tecnologie, oggi in molti casi possiamo fare a meno di interventi chirurgici.

Ho spesso l'alito cattivo. Può avere a che fare con la piorrea?

In più del 80% dei casi l’alitosi (l’alito cattivo) deriva dal cavo orale. La malattia parodontale gioca un ruolo determinante in questo contesto, in quanto i batteri nelle tasche parodontali emettono dei gas solforici maleodoranti. I pazienti che soffrono di alitosi dovrebbero perciò consultare dapprima il medico dentista.

Domande frequenti di ortodonzia

L’ortodonzia riguarda adulti e bambini, ma dato che la terapia ortodontica impegna economicamente e psicologicamente è bene, prima d’intraprendere la strada verso il miglioramento del sorriso e della funzionalità dell’apparato masticatorio, essere informati su ciò che si sta per fare.

Cos'è l'ortodonzia?

È la branca dell’odontoiatria che si occupa della diagnosi, prevenzione e terapia dei disallineamenti dentali che provocano alterazioni dell’estetica del sorriso, delle condizioni disfunzionali dell’apparato masticatorio, dei disturbi di crescita dei mascellari e di sviluppo della dentizione.

Quali sono i benefici di un trattamento ortodontico?

I benefici principali di un trattamento ortodontico sono il miglioramento dell’estetica facciale, del sorriso e della funzionalità dell’occlusione. C’è anche da considerare la facilità con cui i denti ben allineati possono essere puliti, con evidente vantaggio nella prevenzione di carie e parodontopatie.

Qual è il momento migliore per iniziare un trattamento di ortodonzia nel bambino?

È variabile, spesso dipende dalla gravità della malocclusione. Si tende a trattare precocemente, verso i 4/5 anni di età, le malocclusioni in cui si rileva un problema scheletrico che può complicarsi con la crescita, ad esempio il morso incrociato con latero-deviazione funzionale della mandibola o le terze classi scheletrico-funzionali.

L'ortodontista riesce a influire sulla crescita scheletrica dei mascellari?

Sì, tant’è che il termine ortodonzia può essere riduttivo, significando semplicemente “denti dritti”. Oggi la specialità si chiama più appropriatamente ortognatodonzia o ortopedia dento-mascellare, proprio perché le sue potenzialità vanno ben oltre lo spostamento dei denti. Nel bagaglio strumentale dell’ortodontista ci sono apparecchi in grado di influire sulla crescita scheletrica dei mascellari. Vengono usati nei morsi contratti mascellari, nelle seconde e terze classi scheletriche dell’età evolutiva, ecc… Il loro utilizzo nelle patologie di crescita dei mascellari serve a correggere, oltre che le disfunzioni occlusali associate, le gravi alterazioni dell’estetica facciale che spesso comportano.

Il trattamento ortodontico è doloroso?

Si può avvertire qualche fastidio i giorni successivi all’applicazione dell’apparecchio o alla sua attivazione. Si tratta di piccole irritazioni della mucosa che va a sfregare contro le parti sporgenti dell’apparecchio e di sensibilità dei denti. A volte interviene una lieve dolenzia dentale spontanea e alla masticazione. Nel giro di pochi giorni i fastidi vanno ad attenuarsi, fino a scomparire: i recettori parodontali del dolore, che si attivano a causa delle pressioni esercitate dall’apparecchio, nel giro di breve tempo vanno incontro ad adattamento e i fastidi cessano.

È vero che un cattivo combaciamento tra i denti può causare mal di testa?

Sì, è vero. Il combaciamento dei denti è strettamente connesso all’attività funzionale della muscolatura masticatoria e delle articolazioni temporo-mandibolari. Quando i denti non combaciano bene la mandibola può subire una modifica nel suo assetto posturale che, a sua volta, può riflettersi in una disfunzione muscolare e articolare da cui può generare dolore nel distretto cranio-facciale.

Qual è il momento migliore per iniziare un trattamento di ortodonzia nel bambino?

È variabile, spesso dipende dalla gravità della malocclusione. Si tende a trattare precocemente, verso i 4/5 anni di età, le malocclusioni in cui si rileva un problema scheletrico che può complicarsi con la crescita, ad esempio il morso incrociato con latero-deviazione funzionale della mandibola o le terze classi scheletrico-funzionali.

Una volta allineati i denti è per tutta la vita?

Un trattamento ortodontico ben fatto è sempre seguito da un periodo di contenzione, con l’obiettivo di favorire la stabilità a lungo termine della correzione. Ciononostante possono verificarsi, nel tempo, una volta interrotta la contenzione, recidive del trattamento. Spesso tali recidive sono di lieve entità e comunque non influiscono sul risultato estetico-funzionale del trattamento. Qualche volta, invece, possono essere tali da richiedere piccoli interventi di riallineamento o di ottimizzazione occlusale.

L'apparecchio ortodontico può causare carie?

L’apparecchio ortodontico, in particolare quello fisso, facilita il trattenimento della placca batterica, ma in sé non causa carie. Seguendo nel corso del trattamento scrupolosamente e le istruzioni per l’igiene date dall’ortodontista, non c’è alcun pericolo né di carie né di infiammazioni gengivali. Va semplicemente adattata la tecnica di spazzolamento e aumentata la durata.

È vero che l'eruzione dei denti del giudizio è causa di recidiva ortodontica?

La recidiva della correzione ortodontica può avvenire anche in assenza dei denti del giudizio. La loro eruzione in arcata ne aumenta semplicemente le probabilità. Si è studiato, nel periodo successivo al trattamento ortodontico, pazienti con e senza denti del giudizio. Lo studio ha messo in evidenza recidive post-trattamento anche in pazienti che non avevano i denti del giudizio, e addirittura recidive bilaterali in pazienti che avevano solo da un lato il dente del giudizio. In realtà i fattori che possono influire negativamente sulla stabilità post-trattamento della correzione ortodontica sono numerosi e complessi. La presenza dei denti del giudizio determina solo una maggiore probabilità statistica di avere recidiva dell’allineamento dopo il trattamento e la loro rimozione non dà la sicurezza che non ci sarà.

I denti male allineati comportano sempre un danno estetico o una cattiva funzione occlusale?

Il disallineamento dei denti, entro certi limiti, può essere perfettamente compatibile con una buona estetica del sorriso e con una corretta funzione occlusale. A volte può comportare alterazioni dell’estetica del sorriso senza alcuna influenza negativa sulla funzione occlusale. È possibile che accada anche il contrario, cioè che a causa di malposizionamenti dentali si determinino disturbi a carico del sistema occlusale senza alterazioni dell’estetica del sorriso.

Quanto dura un trattamento di ortodonzia?

La durata è variabile, dipende dal problema da trattare. Un trattamento ortodontico può durare da pochi mesi a due, massimo tre anni, nell’adulto. Nel bambino in crescita, invece, a causa del continuo sviluppo della dentatura, si usa alternare periodi di trattamento ad altri di attesa, ad esempio può essere necessario un trattamento in due tempi, in dentizione mista e poi appena erotti tutti i denti permanenti.

Gli apparecchi ortodontici sono tutti uguali?

No, non sono tutti uguali. Si distinguono, prima di tutto, in fissi e mobili. I primi s’incollano o si cementano ai denti, i secondi li applica e rimuove il paziente. Tra gli apparecchi rimovibili si trovano vari tipi di placche meccaniche e funzionali, oltre all’apparecchio estetico con gli allineatori invisibili. Poi ci sono gli apparecchi ortodontici che preservano in corso di trattamento l’estetica del sorriso. Tra questi gli attacchi in ceramica policristallina, oppure gli attacchi incollati sulla superficie linguale dei denti o, ancora, il più recente apparecchio composto di mascherine trasparenti. Quello che va compreso è che l’apparecchio, per l’ortodonzista, è un po’ come il bisturi per il chirurgo: uno strumento per raggiungere un fine, che in parte è predefinito da modelli ideali di riferimento e, in altra parte, va concordato in base alle effettive necessità ed esigenze personali del paziente. Solo dopo aver analizzato tutti i dati relativi alla malocclusione da trattare, e solo dopo averli combinati alle aspettative del paziente, può essere selezionato l’apparecchio ortodontico. La gamma di possibilità reali di trattamento ortodontico è talmente vasta e variegata che nel bagaglio strumentale di un bravo ortodonzista, che si applica nel trattamento di adulti e bambini, non dovrebbe mancare nessuna delle classi di apparecchi che ho nominato in precedenza.

Si possono prevenire le malocclusioni?

Molte malocclusioni si possono prevenire attraverso il controllo dei fattori ambientali in grado di influire negativamente sulla crescita dei mascellari e sullo sviluppo della dentatura. In generale va tenuto presente che tutto ciò che favorisce atteggiamenti succhianti e a bocca aperta, nel periodo di formazione della dentatura, da quella decidua alla permanente, interferisce con la corretta disposizione dei denti all’interno di ogni arcata e con la formazione di un buon ingranaggio occlusale. Altra prevenzione è quella che può effettuare l’ortodonzista, intercettando e rimuovendo i problemi che possono ostacolare il corretto sviluppo della dentatura.

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